Posts tagged ‘linux’

Setting up the CUDA development environment

nvidia-logoIn questo post vedremo come installare e configurare l’ambiente di sviluppo per CUDA, rivoluzionarie API di NVIDIA che per prima ha portato il GPGPU computing sulla scrivania di tutti.
In particolare vedremo passo-passo l’installazione del toolkit e dell’SDK, entrambi versione 2.1, su di una Ubuntu 8.04 a 32bit, il primo passo da fare è ovviamente andare a scaricare da CUDA Zone tutto quanto serve per l’installazione dell’ambiente di sviluppo, basta inserire la tipologia di sistema operativo (ad esempio linux 32-bit) e , se supportata, il nome della nostra distribuzione, nel nostro caso Ubuntu rientra tra quelle supportate però fino alla release 8.10 al momento in cui scrivo.

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Some trouble during Ubuntu 9.04 installing

Non tutte le ciambelle vengono col buco, si sà.

Così capita che la semplice installazione della nuova Ubuntu 9.04, effettuata ex-novo, abbia qualche sorpresa poco gradita a causa di qualche baco di troppo (comunque inevitabili il giorno del rilascio, i programmatori e i maintainer mica sono dei marziani) e della scelta non troppo azzeccata di eliminare dai media d’installazione, sia CD che DVD, un pacchetto evidentemente giudicato inutile per i più ma indispensabile per altri come wvdial.

Così mi sono ritrovato isolato dalla rete, con la necessità di effettuare gli aggiornamenti e di installare il software di cui necessito, con la mia amata/odiata datacard HSDPA non funzionante e nell’impossibilità di potermi procurare quanto necessario per far funzionare il tutto.

Ovviamente si tratta di un problema facilmente risolvibile, tuttavia ho deciso di scrivere queste poche righe  per aiutare coloro che, magari alle prime armi, davanti a questo problema non sanno dove sbattere la testa.

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Using nVidia VDPAU with Ubuntu 9.04

nvidia-logoTempo fa nVidia ha introdotto VDPAU (Video Decode and Presentation API for Unix), un set di API sviluppate per le sue schede video dalla serie 8 in poi, per poter fornire agli utenti unix in generale (i sitemi operativi supportati spaziano da Linux a FreeBSD passando per Solaris) capacità simili a quelle offerte da PureVideoHD in ambiente Windows.

Ma più precisamente cosa fanno queste API? In pratica permettono di demandare parte della decodifica video e del post-processing all’hardware della GPU con un drastico abbattimento del carico di lavoro sulla CPU. Al momento è possibile accelerare la decodifica dei filmanti codificati in MPEG-1, MPEG-2, MPEG-4 AVC (H.264), VC-1 e WMV3/WMV9.

Il software che supporta VDPAU include Xine, mPlayer, VLC , FFmpeg, MythTV e XBMC; inoltre nVidia ha sviluppato un backend per VA-API (Video Acceleration API, la libreria concorrente sviluppata da Intel) in modo che il software che supporta solo VA-API e non VDPAU venga accelerato comunque.

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From standalone QEMU to libvirt managed QEMU

libvirtlogoNel precedente post abbiamo introdotto libvirt parlando della sua architettura e delle funzionalità che offre, ora ci occuperemo della migrazione da una configurazione con macchine virtuali già installate e funzionanti gestite direttamente dalla riga di comando o tramite degli script (argomento trattato in questo mio precedente post) ad una configurazione gestita tramite libvirt e la sua management console virsh.

Per utilizzare con profitto le funzionalità di libvirt con KVM come hypervisor vi raccomando di avere una distribuzione abbastanza up-to-date visto che sia il virtualizzatore che la libreria con tutti i suoi tools sono software il cui sviluppo procede ancora spedito, in seguito utilizzerò una Ubuntu 9.04.

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introduction to libvirt

libvirtlogoNel mio ultimo post sul tema virtualizzazione ho parlato di come è possibile predisporre una macchina in modo da poter utilizzare con profitto la versione modificata di QEMU per  KVM compilando il tutto a partire dai sorgenti e di come si possono predisporre degli appositi script per rendere più semplice la gestione delle macchine virtuali, un metodo molto professionale alternativo a quello presentato per la gestione ed il deploy di un ambiente di virtualizzazione è quello di utilizzare libvirt.

Ma che cosa è libvirt? Cosa ci permette di fare? Quali tool ci vengono messi a disposizione? Come funziona?

A queste domande cercheremo di rispondere in seguito…

NB: in questo specifico post vedremo solo una overview su questo layer di gestione per  macchine virtuali, nel prossimo vedremo come passare da una configurazione basata sull’uso di QEMU standalone come presentato in questo post ad una configurazione con QEMU completamente gestito tramite le API di libvirt ed i suoi tools.

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Using KVM with standalone QEMU

kvmbanner-logoIn questo post cercherò di riassumere quanto visto nei miei precedenti post in modo da poter fornire una visione d’insieme sull’utilizzo di questo virtualizzatore, in particolare ci soffermeremo sull’uso e sulla configurazione di un ambiente di virtualizzazione a partire dai sorgenti del progetto, in futuro parleremo di come realizzare una configurazione in cui si utilizza libvirt come frontend.

Prima d’iniziare ci tengo a sottolineare una cosa: KVM e QEMU sono due software in costante e veloce sviluppo, seppur ultimamente il tempo fra una release e l’altra inizi a ad aumentare, segno ormai che si sta in qualche modo convergendo verso una release stabile, difficilmente le comuni distribuzioni riescono ad integrare l’ultima release disponibile quindi se siete interessati ad una particolare release successiva a quella disponibile nel vostro kernel o nei repository della vostra distribuzione (ad esempio per ottenere un particolare bugfix oppure nuove feature) potreste comunque dover, o voler, compilare dai sorgenti.

Dalla release 85 in poi c’è stato uno split dei tarball in qemu-kvm-devel-85.tar.gz per l’userspace ed in kvm-kmod-devel-85.tar.gz per il modulo del kernel, fermo restando che è comunque disponibile il tarball contenente  sia userspace e modulo a cui siamo ormai abituati, in questo modo è più facile utilizzare l’ultima release del modulo in combinazione con la versione di QEMU disponibile nella nostra distribuzione.

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KVM and the network

tech_network

Nei miei precedenti post riguardanti il tema della virtualizzazione uno degli argomenti che sono solo stati accennati è quello della configurazione della rete.

In questo post andremo a vedere in quali modi è possibile configurare la rete e quali feature offre ogni tipologia proposta, quanto segue è stato testato con la versione modificata di QEMU per KVM su di una Ubuntu. Ovviamente il tutto resta valido anche per le Debian, nel caso in cui si utilizzino altre distribuzioni i concetti illustrati vanno adattati al caso specifico.

La prima tipologia di rete che andremo ad analizzare è la user networking. Successivamente analizzeremo la bridged networking, di quest’ultima tipologia vedremo tre esempi, ogni esempio si adatta ad un contesto applicativo diverso.

Ricordatevi in tutti i casi di verificare di aver caricato i moduli necessari (kvm-amd oppure kvm-intel oppure kqemu), nel caso vogliate, potete verificarlo con lsmod.

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Surf the web with an H3G datacard and Ubuntu 8.04

Dopo i post dedicati a come utilizzare dei comuni cellulari UMTS come modem in linux è finalmente giunto il momento di parlare di come far funzionare la datacard di tre.

La datacard di cui sono in possesso è una momodesign MD-@ (le momo colorate per intenderci) che è ufficialmente supportata in  Windows e OSx, tuttavia funziona senza particolari problemi anche in Linux.

La suddetta datacard è una versione rinnovata di un modello già presente e fra le novità introdotte figurano:

  • nuovo chip (quindi quando leggete qualche howto ingiro verificate che l’ID USB del dispositivo trattato combaci con quello del vostro altrimenti potreste avere qualche sorpresa spiacevole)
  • Rimozione dell’interruttore che permetteva di switchare fra la modalità disco esterno e la modalità modem (si perchè la datacard integra una memoria esterna in cui sono contenuti i driver per i sistemi operativi supportati ed appena inserita viene rilevata come un pendrive e non come un modem)

L’ultima modifica per l’utente di un qualsiasi sistema operativo non Microsoft costituisce un’inutile complicazione, gli stessi utenti di OSx (sistema operativo ufficialmente supportato) potrebbero avere problemi, visto che la guida d’installazione (quella ufficiale) per il loro sistema operativo ad un certo punto dice testualmente: “Sfilare il MD-@ dal MAC e riportare il commutatore su USB Modem” …ma se l’interruttore non c’è?!?!?!

Già a questo punto i più avranno capito la qualità del dispositivo e del supporto tecnico, il mio parere da acquirente è “comprate la datacard HUAWEI“, peggiore non può essere.

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